Così come Goethe mette in evidenza l'armonia delle donne nelle classi popolari con Margherita nel "Faust", anche Tolstoj mette in contrasto Varenika (contadina) e Kitty (aristocratica) in "Anna Karenina". L'antefatto è il seguente: Kitty scopre che Varenika allevia i mali degli anziani in una clinica, si commuove e decide di fare lo stesso. Il racconto prosegue mettendo in contrasto una Kitty entusiasta e poetica e una Varenika posata e abitudinaria. Ad un certo punto Kitty ha una crisi nervosa e dimostra che in realtà faceva ciò solo per stare bene con se stessa, che usava i malati per se. Varenika che aveva sempre fatto questo lavoro non capisce il motivo della crisi di nervi. In effetti Varenika è una contadina che conosce le sofferenze umane, le allevia e le tratta per ciò che sono, non c'è nulla dietro, non c'è un ideale di perfezione (al quale Kitty allude spesso) o di eroismo.
Invece in Kitty è tutto più complesso, ella cerca la perfezione. Kitty, esponente sincero dell'aristocrazia, passa da un estremo all'altro, dall'amore all'odio. Kitty usa i malati per star bene con se stessa, esattamente come fa il protagonista di "Risurrezione" con i contadini. Kitty non è una figura negativa, anzi è positiva, ma Tolstoj la descrive per ciò che è: un esponente della propria classe.
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